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Tifoso ferito a Roma, c’erano una volta gli ultrà…(B2-C1)

 Lotta ancora tra la vita e la morte, Ciro Esposito, il giovane ultrà del Napoli rimasto gravemente ferito sabato scorso negli scontri tra tifoserie nei pressi dello stadio Olimpico a Roma. Sottoposto già a due interventi chirurgici, le sue condizioni migliorano ma restano gravissime, fanno sapere i familiari dall’interno del Policlinico Gemelli mentre fuori, in città, infuria la polemica.
A sette anni dalla morte dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti, ucciso nel 2007 proprio nel corso di scontri al termine della partita Catania-Palermo, sotto accusa è nuovamente la mancanza di sicurezza fuori e dentro gli stadi in occasione di partite importanti. La finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli era, infatti, una partita importante. Aveva richiamato nella capitale centinaia di tifosi e proprio lungo il percorso in direzione dello stadio si sono verificati gli scontri in cui è rimasto coivolto Ciro Esposito, ferito da un colpo di pistola assieme ad altri due tifosi del Napoli.

Lo stadio Olimpico

Lo stadio Olimpico

lotta (struggles – lutte) rimasto gravemente ferito (was seriously injured – a été girèvement blessé) scontri (clashes – affrontements) tifoserie (supporters – partisans) sottoposto (undergone – subi) infuria la polemica (there is a raging controversy – la controversie fait rage) partita (match) sotto accusa (blamed -attaqué) mancanza (lack – manque) in occasione (during – lors) aveva richiamato (summoned – a attiré) in direzione (towards – vers) rimasto coinvolto (was involved – a été impliqué) colpo di pistola (gunshot -balle)

Dai primi accertamenti pare che a sparare sia stato un ultrà romanista, Daniele De Santis, noto alla forze dell’ordine come esponente di estrema destra e proprietario di un chiosco vicino alla stadio Olimpico. Ancora da chiarire cosa abbia innescato la violenza dell’ultrà romanista, la cui squadra non era neanche coinvolta nella finale di coppa. Alcuni video dimostrerebbero che De Santis avrebbe provocato i tifosi napoletani gettando contro il loro pulman dei fumogeni e, in seguito alla reazione di questi, avrebbe estratto l’arma e sparato. Ricostruzione che è ancora al vaglio degli inquirenti che hanno comunque emesso un provvedimento di fermo per il tifoso romanista. L’unica cosa certa è che, sabato scorso, i quartieri intorno allo stadio hanno vissuto ore di tensione. La città era bloccata e sotto assedio e tutto per una partita di calcio, finita con la vittoria del Napoli, l’invasione di campo dei tifosi, e la coppa Italia in mano a Genny “a carogna”, leader della tifoseria biancoceleste, anche lui indagato per aver indossato una maglietta inneggiante alla liberazone dell’ultrà catanese accusato di aver ucciso l’ispettore Raciti.

accertamenti (investigations) pare (seems -semble) sparare (shoot – tirer) romanista (supporter of Rome – partisan de la Rome) chiosco (kiosk – kiosque) ancora da chiarire ( still unclear – à clarifier encore) innescato (triggered – déclenché) neanche (not even – même pas) dimostrerebbero (show – montrent) provocato (provoked – provoqué) gettando (trowing -jettant) fumogeni (smoke bombs – bombes fumigènes) in seguito alla reazione (by the reaction- par la réaction) estratto (pulled out – sorti) al vaglio (under review – à l’étude) hanno emmesso un provvedimento di fermo (issued a detention order – émis un ordre de détention) sotto assedio (under siege – assiégée) carogna (swine – fumier) indagato (investagated – étudié) inneggiante (extolling -vantant)

Il ferimento di un tifoso napoletano (foto: ansa.it)

Il ferimento di un tifoso napoletano (foto: ansa.it)

Uno spettacolo deplorevole quello visto fuori e dentro lo stadio che rimette in discussione la normativa sulla sicurezza che negli ultimi anni aveva portato ad una riduzione degli incidenti in occasione di eventi sportivi. Cosi come emerge dalla ricerca sociologia,  C’era una volta l’ultrà, promossa e coordinata dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive e realizzata dall’Università degli studi Link Campus di Roma,  il mondo ultrà negli ultimi anni sembrava cambiato. L’identikit dell’ultrà tracciato è quello di una persona consapevole delle regole vigenti, che va meno allo stadio per motivi economici e che giudica inadeguati e non sicuri gli impianti sportivi. Ma se il tifoso è una persona responsabile e rispettosa delle regole, cosa è successo, allora, sabato scorso. Secondo Nicola Ferrigni le “persone coinvote negli scontri non possono essere considerate dei tifosi ma dei delinquenti. Il tifoso tipo che emerge dalla nostra ricerca associa allo stadio la propria squadra del cuore e non gli scontri con le tifoserie opposte”.

deplorevole (lamentable) rimette in discussione (calls into question – remet en question) come emerge ( as it clear – comme resort) consapevole ( aware – au courrant) vigenti (applicable – en vigeur) giudica (judges – juges) impianti sportivi (sports facilities – installations sportives) cosa è successo ( what happened – ce qui s’est passé)

Eppure oggi le tifoserie organizzate sembrano essere ostaggio di personaggi che hanno avuto già dei problemi con la legge o hanno forti collusioni con i delinquenti. Come fare dunque a tenere lontani i delinquenti dalle tifoserie organizzate? In molti in questi giorni guardano al modello inglese che impedisce ad un tifoso, anche in mancanza di una precedente condanna, di andare a vedere un partita e garantisce alle forze dell’ordine un ampio margine di discrezionalità. Inoltre gli steward inglesi sono ben addestrati e responsabilizzati e le telecamere a circuito chiuso sorvegliano ogni angolo dello stadio. Provvedimenti che hanno fatto sì che in pochi anni gli stadi inglesi fossero nuovamente pieni di tifosi e non di hooligans.
Ma per riqualificare il calcio italiano neppure questi provvedimenti sarebbero sufficienti. Gli scontri, fanno notare in molti, sono avvenuti fuori dallo stadio e secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi la strada da intraprendere deve essere un’altra. “Le norme per la sicurezza ci sono – ha affermato – e sono sufficienti. A questo punto bisogna richiamare le società sportive alle loro responsabilità. Non è giusto che siano i cittadini italiani a pagare per la sicurezza in occasione delle partite. Le società devono contribuire e in tal senso nel corso dell’estate promuoveremo degli incontri per trovare un accordo”. I fatti di sabato, insomma, aprono una nuova partita, quella tra il governo e le società sportive e a dare il fischio d’inizio, questa volta, è l’Italia intera, quella del tifo sano che non vuole più vedere violenza negli stadi.

eppure (yet – purtant) ostaggio (hostage -otage) tenere (keep away – tenir à l’écart) impedisce (prevents – empêche) precedente condanna (prior conviction – condamnation antérieure) forze dell’ordine (police) discrezionalità (discretion) addestrati (trained -formé) telecamere a circuito chiuso sorvegliano (CCTV cameras monitor – cameras de vidéosurvéillance surveillent) provvedimenti (measures – mesures) hanno fatto sì che (have ensured that – ont faire en sorte que) riqualificare (redevelop -redévelopper) neppure ( not even – même pas) fanno notare (point out – font remarquer) la strada da intraprendere (the way forward – la route à suivre) a questo punto ( at this point – a ce stade) giusto (fair – juste) in tal senso (here: to do so – pour cela) insomma (in short – en bref) fischio d’inizio (starting whistle – à partir sifflet) tifo (cheer – supporter)

Pillole grammaticali: la doppia negazione e uso di neanche, nemmeno e neppure

La doppia negazione si usa quando niente, più o mai seguono il verbo che viene fatto precedere da non

Es : Non vuole più vedere violenza negli stadi

Non ho visto niente in cantina.

Non mangio più la pasta

Non vanno mai al ristorante?

Anchegli avverbi NEANCHE, NEMMENO, NEPPURE, se messi dopo il verbo, hanno bisogno della negazione NON. Se invece sono posti prima del verbo la doppia negazione non si usa.

Es: Nemmeno Paola è andata al ristorante = Non è andata al ristorante nemmeno Teresa.

Neppure oggi ha mangiato = Non ha mangiato neppure oggi.

Neppure questi provvedimenti sarebbero sufficienti = Non sarebbero sufficenti neppure questi provvedimenti

Neanche Maria comprerà il libro = Non comprerà il libro neanche Maria.

Neanche la squadra era coinvolta nella finale di coppa = La squadra non era neanche coinvolta nella finale di coppa

Nell’italiano parlato l’avverbio di negazione “non” può essere sostituito o rafforzato dall’avverbio MICA, nel significato di “per nulla, affatto”. Usato in funzione rafforzativa, “mica” va sempre dopo il verbo.

Esempi:

Questo è mio padre, mica mio fratello.

Non ho mica letto tutto il libro!

Ecco alcuni link per esercitarsi un po’

http://www.oneworlditaliano.com/corso-di-italiano/esercizi-corso-di-italiano/corso-di-italiano-14-a.aspx

http://www.uky.edu/~allaire/NEGATIVE.htm

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