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Arazzi, quadri e carrozze. Il tesoro del Quirinale diventa di tutti (B1-B2)

Il Quirinale

Il Quirinale

Residenza di Papi, Re e Presidenti, il palazzo del Quirinale da martedi scorso è aperto  a tutti. Basta una semplice prenotazione per percorrere, in poco più di due ore, quasi due mila anni di storia dal 200 DC, al Rinascimento passando dagli anni dell’Illuminismo e delll’Età Sabauda fino all’affermazione della Repubblica. Uno scenario esclusivo, un vero e proprio tuffo nella storia italiana, voluto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che qualche giorno fa ha illustrato personalmente i dettagli di questa importante iniziativa.

Residenza (house – maison) percorrere (to go through – traverser)  tuffo (dive – plonée)  ha illustrato (presented – a présenté)

Il Salone dei Corazzieri

Il Salone dei Corazzieri

Due i percorsi possibili. Il primo permette di visitare il Salone dei Corazzieri, la Cappella Paolina (con le stesse caratteristiche architettoniche dlla Cappella Sisitina), il Salone delle Feste, lo studio alla Vetrata del Presidente della Repubblica e la Sala d”Ercole con i tre arazzi Gobelins. Il secondo percorso, più artistico-istituzionale, permette di ammirare le porcellane dei Savoia, alcuni arredi, una parte dei giardini, le finiture equine, le scuderie e il museo delle

Il Salone delle Feste

Il Salone delle Feste

carrozze dove sono conservate le quattro carrozze di Gran Gala risalenti al 1789, al 1817 e al 1819. Inoltre, a piano terra, nelle sale che prima ospitavano degli uffici, sono state allestite alcune mostre permanenti sulla storia del Palazzo, sui Savoia e sulla Costituzione italiana. Una lezione di storia e di educazione civica illustrata attraverso oggetti e documenti storico-istituzionali di cui gran parte degli italiani ignoravano l’esistenza. A guidare i visitatori  alla scoperta dei tesori del Quirinale ci sono i volontari del Touring Club Italiano, giovani studiosi e personale della Presidenza della Repubblica, appositamente preparati per far sì che per cinque giorni alla settimana il Quirinale diventi il palazzo di tutti gli italiani.

 studio (office – bureau) arazzi (tapestries – tapisseries) arredi (furnitures – meubles) scuderie (stables – écuries)  carrozze (coaches – chariots) ospitavano (housed – abritaient) appositamente (specially – spécialement)

Veduta della Piazza e del palazzo dipinta da Gaspar van Witel nel 1683

Veduta della Piazza e del Palazzo dipinta da Gaspar van Witel nel 1683

Costruito sul più alto dei sette colli di Roma, il Palazzo prende il nome dall’altura su cui sorge, il colle Quirino, cosi chiamato dai Romani che qui avevano eretto un tempio in onore del Dio Qurino. Tracce di questo passato millenario sono ancora visibili ai lati dell’obelisco del Mausoleo di Augusto dove sono conservati due gruppi scultorei, i Dioscuri, provenienti proprio dal tempio edificato dai Romani. Caduto l’Impero Romano sul colle vennero costruti palazzi di nobili e prelati, tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, proprietario di una villa con vigna che sorgeva proprio dove oggi si trova il Quirinale. Nel 500 l’edificio venne ampliato, per volere di Papa Gregorio XIII, divenendo un’elegante villa con facciata a portico e loggia collegate internamente da una scala. Papa Sisto V la acquistò e ne fece la sede estiva del pontificato ampliandola nuovamente e costruendo una lunga ala verso la piazza e un secondo palazzo su via del Qurinale. Il giardino, una volta vigneto, vennne modificato da Clemente VIII, che fece costruire la monumentale Fontana dell’Organo accrescendone la bellezza artistica ed architettonica.

colli (hills – collines) altura (upland – plateau) sorge (stands – se trouve) vigna (vineyard – vignoble)  venne ampliata (was enlarged – a été elargie) per volere (by – par) portico (porch – véranda) ala (wing – aile)

Un angolo dei giardini del Quirinale

Un angolo dei giardini del Quirinale

Negli anni successivi il palazzo fu sottoposto ad altre importanti modifiche. All’inizio dell’800 le truppe dell’esercito napoleonico occuparono Roma e il Quirinale venne scelto come residenza dell’Imperatore. Il palazzo venne adeguato alla moda del gusto neoclassico, in auge all’epoca nell’Impero,  sebbene Napoleone non trascorse mai neanche una notte a Roma. L’ultimo Papa inquilino del Quirinale fu Pio XI. Dopo la breccia di Porta Pia e l’annessione di Roma al regno d’Italia il Quirinale divenne residenza della famiglia reale e alcune sale vennero completamente ristrutturate in uno sfarzoso stile Luigi XV.

Negli anni successivi (in later yars – dans les année suivantes) truppe (troops -les soldats) sebbene (although) inquilino (tenant – locataire) sfarzoso (sumptuous – sumptueux)

La Berlina degli Sposi 1817

La Berlina degli Sposi 1817

Molti arredi, quadri e arazzi vennero portati al Quirinale direttamente dalle regge italiane. Ad esempio Vittorio Emanuele II fece portare da Firenze dieci dei venti arazzi cinquecenteschi su disegno di Bronzino, Pontonro e Salviati e da Moncalieri i sei dipinti di Corrado Giacquinto con Storie di Enea. Del passato pontificio al Quirinale rimangono solo la collezione di grandi vasi orientali e alcuni quadri. Con la vittoria della Repubblica nel referendum del 1946 il Presidente della Repubblica italiana diventò il nuovo inquilino del Qurininale che, da allora, è rimasto  inalterato. Per anni è stato, però, chiuso al pubblico e i suoi tesori visibili  solo agli illustri ospiti della Presidenza della Repubblica. Da martedì, invece, il Quirinale è finalmente, senza retorica, il palazzo di tutti.

regge (royal palaces – palais royales) su disegno (designed – conçu) da allora (since then – depuis) inalterato (unchanged – inchangé)

Ortografia/ Le sillabe GNA/GNIA e SCE/SCIE

Con o senza la i? È la domanda che gli studenti si fanno più spesso quando si trovano davanti ai gruppi sillabici GNA/GNIA e SCE/SCIE.

In italiano, il gruppo sillabico GN- non vuole mai la i: ragnatela, cicogna, lavagna, ignaro, vigna, vigneto.

Fanno eccezione solo la parola compagnia, la 1a persona plurale del presente indicativo (per esempio, bagniamo), la 1a e la 2a persona plurale del presente congiuntivo (per esempio, che noi disegniamo, che voi disegniate).

La sillaba SCE/SCIE

Anche la sillaba -SCE- si scrive sempre senza la i: per esempio, pesce, bisce, scegliere, scenario.

Alcune parole però fanno eccezione e si scrivono con la i: coscienza, scie, scienza, usciere.

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Commenti (2)

  • graciela graiño

    |

    mi piace quest`articolo storico, perchè sono argentina e studio la lingua

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    • Paola Gagliano

      |

      Grazie Graciela, c’è molto in comune tra l’Italia e l’Argentina a cominicare dagli italiani che li si sono costruiti una vita e hanno contribuito a costruire il tuo paese! A presto!

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