Claudio e Diana, “posteggiatori” che emozionano i cuori (B1-B2)
I un vìco della vecchia Napoli risuona una melodia d’altri tempi. Un giovane sospira per un amore senza speranza sotto la finestra chiusa della donna amata. “Fenesta Vascia” (finestra bassa) è un classico della canzone napoletana, scritta nel ‘500 da un anonimo è stata portata alla ribalta nell’ottocento dai “posteggiatori”, musici vagabondi che, suonando “appustiati” (da “puosto” = posto) sotto il balcone di una donna o girando per i tavoli di un caffè, contribuirono a diffondere il patrimonio musicale partenopeo. Proprio come fanno oggi Claudio De Bartolomeis e Diana Ronca che, a distanza di più di due secoli, continuano a suonare la “posteggia napoletana” in locali o sotto le finestre delle amate. Stregati dal mito di Partenope, la sirena che mori lungo la costa napoletana e che trasmise alla città l’amore per la musica, Diana e Claudio hanno deciso di prestare il loro talento alla passione, all’amore e alla sofferenza dei più bei e struggenti brani napoletani.
vìco (alley – ruelle) sospira (longs – soupire) musici (musicians) da (from – a partir de) posto (place – lieu) girando (wandering – en faisant le tour) contribuirono a diffondere (helped to spread – ont contribués à faire conaitre) locali (bars/pub/restaurant – café/bistro/restaurant) stregati (bewithched – envoûtés) struggenti brani (moving songs – chansons émouvantes)
“La Posteggia – spiegano – è un’ antica e nobile arte, nata molti anni fa e praticata da cantastorie che sostavano al tavolo raccontando in musica storie d’amore, di tradimenti e di passione. Originariamente il gruppo era composto da più musicisti, oggi solitamente è composto da due o tre artisti che si esibiscono con chitarra, mandolino e voce. Boccaccio durante il suo soggiorno a Napoli, tra il 1327 e il 1339, notò i posteggiatori e parlò “d’infiniti strumenti, d’amorose canzoni”. Il posteggiatore più illustre e famoso è stato senza dubbio Caruso che già all’età di 17 anni si esibiva nei caffè”.
praticata (performed – joué) sostavano (standing – restaient) tradimenti (adulteries – adultéres) era composto (consisted – était composé) si esibiscono (perform – jouent).
La posteggia di Claudio e Diana conserva tutte le caratteristiche di questa antica tradizione. Rispettando l’intensità dei testi e la magnificenza delle musiche, i due artisti propongono una posteggia colta nel suo aspetto più allegro e coinvolgente, ma capace soprattutto di trasmettere emozioni e comunicare sentimenti. Nelle loro serate ripropongono le canzoni intramontabili della melodia partenopea, facendo un viaggio nei secoli, partendo dal cinquecento passando per il seicento e il settecento fino ad arrivare al secolo scorso e ai ritmi più dirompenti delle tarantalle e delle tammurriate. “Abbiamo voluto raccogliere l’eredita che ci è stata tramandata da tanti artisti napoletani che hanno reso grande la canzone classica napoletana nel mondo. – spiega Diana – Nelle nostre serate ripercorriamo la storia della musica partenopea seguendo il suo intreccio con musica colta e popolare. Il repertorio classico napoletano non ha nulla a che vedere con le canzoni napoletane di oggi, è un genere completamente diverso con sue caratteristiche specifiche sia melodiche che di contenuto. Sono canzoni che parlano al cuore di tutti, anche di chi napoletano non è, perché il loro linguaggio è universale”.
testi (lyrics – paroles) colta (cultived – cultivé) coinvolgente (captivating – captivant)trasmettere (to convey – trasmettre) intramontabili (timeless – intemporelles) dirompenti (explosive) è stata tramandata (has been handed doawn – a été transmise) intreccio (interplay – interaction)
Insieme da 31 anni Diana e Claudio sono musicisti professionisti da 26. Contro tutti i pregiudizi e i luoghi comuni, hanno lottato per poter fare di questa loro grande passione anche la loro professione. Non hanno mai pensato, neanche per un minuto, ai vantaggi del “posto fisso” e dello stipendio sicuro a fine mese. Il loro amore per la musica napoletana è troppo forte per cedere a facili e comodi compromessi. “Per nulla al mondo – dicono – potremmo rinunciare alle emozioni che riceviamo dalle note della chitarra e del mandolino a cui si mescola magistralmente la voce suadente di Diana. È uscito da poco il nostro nuovo Cd “Napoli era, ora” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di musicisti importanti come Tony Esposito, Joe Amoruso e Aldo Vigorito. E da qualche mese siamo in giro con lo spettacolo omonimo, una sorta di viaggio nella vera Napoli con video di grandi artisti (De Filippo, Troisi, Totò, Magnani, Dalla….) e brani che vanno dal’700 ai giorni nostri. Uno spettacolo che, a detta di molti è la fine del mondo perché coniuga musica, arte e tradizione”.
luoghi comuni (clichés) stipendio (salary – salaire) cedere (give in – céder) per nulla la mondo (by no means – en aucun cas) rinunciare (give up – abandonner) mescola (blends – mélange) suadente (mellow -douce) coniuga (combines – combine)
Claudio e Diana, tuttavia, non celebrano solo la canzone napoletana. Per loro la musica è un strumento per infondere emozioni e trasmettere messaggi. Per questo hanno ideato e realizzato il progetto “Qual è la terra del tuo cuore?” “Visto il momento difficile che sta vivendo la nostra Terra, – spiega Diana – abbiamo pensato di invitare il popolo della rete a fotografarsi per noi con la mano sul cuore in difesa di una Terra e la sorpresa è stata che molti, hanno scelto una causa. I temi trattati sono stati tantissimi: l’omofobia, il razzismo, la terra dei fuochi, l’abbandono degli animali, l’abusivismo edilizio, la cementificazione ecc…e abbiamo avuto anche partecipazioni di grande pregio come quella di Fabrizio Macchi, campione paralimpico, fotografatosi in difesa della vita e contro ogni discriminazione per le disabilità, e di Fabio Merlino, figlio del sottotenente Filippo, ucciso nella strage di Nassirya, che si è fotografato con un ritratto del papà alle spalle e la bandiera italiana. Sono, in tutto, 34 fotografie su cui scorrono le note di Terra mia. Un manifesto di amore e libertà. Proprio come la canzone classica napoletana”.
infondere (instil – donner) ideato e realizzato (designed and implemented – conçu et mis en œvre) Visto (given – etant donné) temi (topics – sujets) l’abusivismo edilizio (illegal building – construction illegal) pregio (value – valeur) strage (massacre) ritratto (portrait)
Ecco un video dove potete ascoltare e vedere Claudio e Diana ed una loro serenata in riva al mare
Modi di dire con la parola mondo
Per nulla al mondo/ per tutto l’oro del mondo: È usato per rafforzare un rifiuto, per ribadire di non essere disposti a fare qualcosa neanche in cambio delle più ricca ricompensa.
Es: Per nulla al mondo potremmo rinunciare alle emozioni che riceviamo dalle note della chitarra e del mandolino
È la fine del mondo: si dice di qualcosa che è talmente buona o bella da essere sublime e superare i confini del mondo.
Es: Uno spettacolo che è la fine del mondo perché coniuga musica, arte e tradizione
andare all’altro mondo: • Fig.: morire.
Es: ha rischiato di andare all’altro mondo
mandare all’altro mondo: aver quasi ucciso qualcuno
Es: Per poco non mi mandava all’altro mondo.
cascasse il mondo/caschi il mondo: A qualsiasi costo, qualsiasi cosa accada. Usato per ribadire la ferma determinazione a fare qualcosa.
Es: Cascasse il mondo, questa volta mi comprerò un gioiello
come è piccolo il mondo! : Esclamazione. Usato quando ci si imbatte casualmente in una persona conosciuta in un luogo dove non ci aspettava di incontrarla.
Es: Come è piccolo il mondo, non mi aspettavo di vederti qui.
Cose/roba dell’altro mondo: Cose inaudite, incredibili, assurde o simili, oppure cose indegne e scandalose, riferito per lo più a una pretesa, un’idea, una teoria, un comportamento e così via.
Es: Cose dell’altro mondo, non avevo mai visto tanta presunzione
da che mondo è mondo: Letterale: da sempre. Usato per sottolineare che una cosa è assolutamente normale.
Es: Da che mondo è mondo, tutti mangiano tre volte al giorno.
di mondo : Si dice di una persona che conduce vita mondana o di chi ha molta esperienza. Se riferito in particolare a una donna, ne insinua a volte la libertà dei costumi.
Es: Giovanni è un uomo di mondo
divertirsi un mondo: Divertirsi moltissimo.
Es: Alla festa di Luigi ci siamo divertiti un mondo.
essere fuori dal mondo: Non rendersi conto della realtà concreta. Anche essere svagati, distratti, oppure incredibilmente ingenui.
Es: Maria è fuori dal mondo, non si rende conto di quanto costa la vita oggi
essere nel mondo dei sogni: Dormire profondamente, e quindi presumibilmente sognare. In senso figurato, vivere estraniandosi dalla realtà concreta, non capirla o non accettarla. Anche avere molte illusioni, e in senso ironico, essere molto ingenui.
Es: Laura è già nel mondo dei sogni
mettere al mondo: Generare, partorire, far nascere.
Es: Paola ha messo al mondo due gemelli
saper stare al mondo: Sapersi comportare adeguatamente alle circostanze; sapere affrontare situazioni, difficoltà o simili. Per estensione, conoscere la buona educazione.
Es: Devi impararea saper stare al mondo
se non casca il mondo: se non succede qualcosa che ci impedisce di fare quello che vogliamo
Es: Se non casca ilmondo verremo
tornare al mondo: Resuscitare, usato in senso figurato per una persona che dopo un periodo d’isolamento ritorna alla vita sociale.
Es: Dopo un periodo di sofferenza per il divorzio, Maria è tornata al mondo
un mondo di …: Fig.: grande quantità, numero o grandezza di qualcosa.
vedere il mondo dipinto di rosa: Essere ottimisti; avere una visione serena e felice della vita. Anche ironico per ingenui e creduloni, per chi non si rende conto della realtà.
Es: Eugenio vede sempre il mondo dipinto di rosa
Tags: canzoni napoletane, fine del mondo, italiano, modi di dire, ondo, posteggia napoletana, roba dell'altro mondo, serenata
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