La sfilata dei “giganti” di Viareggio (B1-B2)

Carro allegorico

Carro allegorico

Colori sgargianti, figure allegoriche, maschere fantastiche, coriandoli e stelle filanti che colorano l’aria già carica di note musicali. É lo spettacolo del martedi grasso di Viareggio andato in onda su Rai 3 questo pomeriggio. É stato il momento clou del Carnevale viareggino i cui festeggiamenti sono iniziati lo scorso 16 febbraio e si concluderanno domenica 9 marzo con la quattrocentesima sfilata mascherata della storia del carnevale.

La sfilata sul lungomare

La sfilata sul lungomare

sgargianti (bright – vives), coriandoli (confettis), stelle filanti (streamers – serpentines) carica (full -pleine)  sarà in onda (it was on air – a été diffusé) momento clou (high point – point culminant) quattrocentesima (four-hundredth -quatre-centième)

“La crisi economica e la voglia di dimenticarla. I sogni, i desideri della gente e la paura di vederli volare via. La rete (Internet) e i pericoli che si nascondono dietro di essa. E ancora la magia e i riti voodoo. Ma anche satira politica e altro ancora. Sono questi – spiega Stefano Pasquinucci, presidente della Fondazione Carnevale http://viareggio.ilcarnevale.com/ – i temi scelti dai Maestri costruttori per i carri e le mascherate di questo Carnevale 2014. Temi che raccontano la scoietà contemporanea, ma che parlano anche di persone eccezionali che hanno costruito con passione e dedizione 141 anni di storia del Carnevale. Per questo lo slogan scelto per questa edizione è: Io sono il Carnevale”.

voglia (desire -désir) pericoli (dangers) dietro di essa (behind it – derrière elle) altro ancora (more – plus) carri (floats -chars) eccezionali (great – formidables)

Alti oltre 20 metri, larghi 12 i carri allegorici sono creati dagli oltre mille lavoratori di 25 ditte artigiane che per un intero anno lavorano con l’unico obiettivo di stupire il pubblico. “In molti casi si tratta di figli d’arte – si legge nel sito della Fondazione – che hanno ereditato dai padri e dai nonni le abilità e i segreti di un mestiere unico al mondo”. Utilizzando dei modelli in creta, dei calchi in gesso, dealla carta di giornale e della colla (fatta di acqua e farina) questi artigiani riescono a realizzare uno spettacolo scintillante e fatasmagorico che negli anni ha consacrato il Carnevale di Viareggio il primo d’Italia.  

Un carro allegorico

Un carro allegorico

stupire (to astonish – étonner) si tratta (we are talking about – ils sont) mestiere (craft – professio) creta (clay – terre) calchi di gesso (plaster casts – plâtres) colla (glue -colle) fantasmagorico (phantasmagorical -fantasmagorique) negli anni (over the yars -au fil des années)

Nato nel 1873 con la prima sfilata di carrozze addobbate nella storica via Regia, la manifestazione fu trasferita agli inizi del ‘900 sul Lungomare e da allora è cresciuta in dimensioni e popolarità. Nel 1921 fu creato l’inno, nel ’25 venne dato alle stampe il primo manifesto ufficiale e nel 1930 il pittore e grafico viareggino Uberto Bonetti, ideó la maschera del Carnevale, Burlamacco, i cui colori bianco e rosso ricordano i colori degli ombrelloni sulle spiagge di Viareggio negli anni ’30. Quest’anno ricorre inoltre un altro anniversario importante, il sessantesimo della prima diretta televisiva. Nel 1954, l’allora nascente televisione italiana decise, infatti, di trasmettere in diretta da Viareggio le sfilata dei carri allegorici. Una prima importante sia per la Rai, che dopo due mesi dall’inizio delle trasmissioni sperimenteva una diretta televisiva lontana dagli studi romani, sia per il Carnevale di Burlamacco che poteva mostrare i suoi carri allegorici per la prima volta a tutt’Italia. Un evento che la Rai da nove anni ha voluto riprendere portando il culmine del Carnevale nelle case di tutti gli italiani.

La sfilata nel 1921

La sfilata nel 1921

sfilata (parade -défilé) lungomare (seaside promenade – promenade au bord de mer) manifesto (poster – affiche) maschera (mask -masque) ombrelloni (beacumbrelas- parasols) ricorre (falls -marque) trasmissioni (broadcast – diffusion)

La magia del Carnevale non finisce, tuttavia, con l’ultima sfilata e i fuochi d’artificio. Domenica 9 marzo il sipario calerà sull’edizione 2014 , ma la magia carnevalesca  si trasferisce nella cittadella del carnevale, un complesso architettonico che oltre ad ospitare gli hangar dove i maestri artigiani progettano e realizzano le loro creazioni, ospita due musei il primo dedicato alla storia dei carri e il secondo dedicato al “Premio carnevalotto” che raccoglie le preziose opere  ispirate al carnevale viareggino di grandi firme dell’arte contemporanea tra cui Pomodoro, Cascella, Mitoraj e Matta. Assieme al centro studi sul carnevale che arichivia tutti i progetti e le realizzazioni degli ultimi 50 anni e ad una biblioteca specializzata dove è possibile sflogliare riviste e libri inerenti al Carnevale.

fuochi d’artificio (fireworks -bfeu d’artifice) sipario (curtain – rideau) si trasferisce (move to – déménage à) cittadella (citadel – citadelle) opere ispirate a (works inspired by – oeuvres inspirées par) sfogliare (browse – feuilleter)

Insomma finita le festa, mentre i colori della primavera profumano e colorano le vie di viareggio la storia del Carnevale continua a vivere e a regalare stupore ai suoi spettatori.  

Pillole grammaticali: i numeri ordinali

In italiano, i numeri ordinali indicano l’ordine di successione e  sono variabili nel genere (maschile e femminile) e nel numero (plurale e singolare). Es : primo, prima, primi, prime, secondo, seconda…

I primi dieci hanno una forma particolare: primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decimo

I successivi si formano aggiungendo il suffisso –esimo al numero cardinale, che di solito perde la vocale finale: undici= undicesimo, quindici= quindicesimo, cento= centesimo, ma, quando la vocale finale é accentata allora non cade: ventitré=ventitreesimo, trentatré = trentatreesimo.

100° centesimo, 200° duecentesimo, 462° quattrocentosessataduesimo, 3000° tremillesimo, 10.000° diecimillesimo, 1.000.000° milionesimo

In italiano i numeri ordinali vengono abbreviati:

– con i numeri romani I, II, III, IV …

– con una piccola “o” “a” per il femminile posta in alto a destra del numero cardinale: 1o= primo, 1a = prima

 Nota bene: Per i giorni del mese, in Italiano, usiamo i numeri cardinali, con l’eccezione del primo giorno che è sempre ordinale (primo).

Esempio:  2 maggio (due maggio); primo febbraio (1 febbraio)

Ecco un link utile per esercitarvi un po’:

http://www.oneworlditaliano.com/grammatica-italiana/numeri-italiani.htm

http://www.grammaticaitaliana.net/lezioni-ed-esercizi/lezione-14-i-numeri-ordinali.html

Buon lavoro!

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