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Il FAI alza il sipario sul teatro più piccolo del mondo (B2-C1)

 

L'interno del teatrino di Vetriano

L’interno del teatrino di Vetriano

Un teatro in miniatura per rappresentare grandi opere. È la straordinaria storia del teatrino di Vetriano il più piccolo teatro al mondo nel cui cartellone compaiono nomi illustri della prosa e della lirica italiana. Settantuno metri quadrati di bellezza lillipuziana che oggi e domani sarannno aperti al pubblico grazie alle Giornate di Primavera del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Nato, alla fine dell’ottocento, come luogo di incontro e svago il teatro, nascosto sull’Appennino toscano nel comune di Pescaglia a pochi chilometri da Lucca, è diventato negli ultimi venti anni un palcoscenico importante. Attori e registi  di grido ne hanno calcato le scene e anche il teatro La Scala ha allestito qui alcune importanti produzioni. Un successo reso possibile dal FAI che nel 1997 ha acquisito il teatro dalla famiglia Biagioni, strappandolo all’incuria e al degrado.

cartellone (theater season – season théâtrale) compaiono (appear – apparaissent) svago (entertainment – divertissement) negli ultimi (over the last twenty years- au cours des vingt dernières années) palcoscenico (stage – scène) (famous – trés populaires) hanno calcato (have tread the boards – ont piétiné les planches) ha allestito (has set up – mis en place) ’incuria (negligence – négligence)

Loredana Ciabatti Cipriani

Loredana Ciabatti Cipriani

“Quando abbiamo acquisito il teatro – spiega Loredana Ciabatti Cipriani, soprintendente del teatro per conto del FAI – versava in condizioni di completo abbandono. Era chiuso da moltissimi anni e necessitava di enormi lavori di restauro.  Abbiamo lavorato molto, in poco tempo siamo riusciti a raccogliere i fondi e a far partire i lavori di recupero su progetto dell’architetto Gugliemo Mozzoni, marito della fondatrice del FAI, Giulia Maria Crespi. Nel 2001 abbiamo inaugurato la prima stagione teatrale e da allora è stato un crescendo. Credo che il successo del nostro teatrino stia nel fatto che oggi è esattamente come era alla fine dell’ottocento, perfino le sedie sono identiche a quelle in paglia che i paesani si portavano da casa per seguire gli spettacoli”.

 per conto (on behalf – au nom) versava (was – était) restauro (renovation – reastauration) raccogliere i fondi (to raise funds – lever des fonds)  far partire (start – commencer) paglia (straw – paille)  paesani (villager -villageois)

Il teatro ha una pianta trapezoidale ed è composto da una sala a forma di rettangolo senza affreschi, il palcoscenico, la platea e i palchi. Conta in tutto settanta posti, sessanta in platea e 10 sui due palchetti. Una “bomboniera” lo definiscono oggi gli abitanti del paese che credono che il teatro sarebbe stato costruito per accontentare due ragazze del paese con la passione per il palcoscenico.

pianta (shape – forme) la platea (parterre) palchi (balconies – galeries) conta in tutto (has a total of – dispose d’un total) bomboniera (small and cozy room – bomboniérre)

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Una produzione della Madama Butterfly al Teatrino di Vetriano

“Nel 1889 l’ingegnere Virgilio Biagioni, dell’Ufficio Strade e Ponti,  – racconta Loredana Ciabatti Cipriani – decise di fondare un teatro a Vetriano. Nel 1890, con una sottoscrizione di 50 centesimi, fu costituita la Società Paesana allo scopo di seguirne la costruzione e in seguito provvedere alla gestione. Il teatrino, ricavato all’interno di una stalla di cui è stata ripristinata la struttura in legno, iniziò la sua attività nel 1891 con opere in prosa recitate dagli stessi abitanti del paese. In seguito si intensificò l’attività filodrammatica e filarmonica e per diversi anni il teatrino fu punto di riferimento per tutta l’area. All’inizio degli anni sessanta, tuttavia, il teatro conobbe la crisi e ai problemi economici si unirono anche quelli strutturali. Si verificarono alcuni dissesti statici e altri danni che ne decretarono la chiusura  definiitva “. Il sipario del teatrino è rimasto calato per 14 anni. Fino al giorno in cui ad una cena, Loredana Ciabatti Cipriani, non ne sentì parlare dal prete del paese.

fu costituita (was formed – a été formé)  allo scopo (in order to – afin de) in seguito (further – en outre) provvedere (to ensure – assurer) ricavato (housed – logé) stalla (barn – grange) è stata ripristinata (has been restored – a été restauré) conobbe (met – a connu) verificarono (occurred – se produirent) dissesti statici (static instabilities – instabilités statiques)  sipario (curtain – rideau)

L'esterno del teatro

L’esterno del teatro

“Mi innamorai subito del progetto  e con tutta la delegazione di Lucca lavorammo sodo affinché il teatrino potesse riaprire – racconta la soprintendente – E cosi è stato. Oggi ospitiamo uno spettacolo al mese e il nostro cartellone è molto vario, dalle commedie brillanti ai concerti e possiamo vantare una collaborazione con l’Accademia del Teatro della Scala. Sul nostro mini palcoscenico sono già saliti Madama Butterfly, Tosca, La Bohéme di cui conserviamo gran parte dei costumi. Oggi e domani chi verrà a visitare il teatro potrà ammirare anche questi meravigliosi vestiti in esposizione sul palcoscenico”.

vantare (to boast – vanter) conserviamo (keep -gardons)

Strappato ad un destino di degrado, il teatrino di Vetriano oggi grazie al FAI non solo ha il primato di essere il più piccolo teatro al mondo (è stato iscritto nel libro dei Guinnes nel 1997), ma anche quello di riuscire a fare cultura in una piccola frazione toscana lontano dai riflettori della globalizzazione.

Strappato (saved – sauvé) riflettori (spotlight – projecteurs)

Modi di dire con la parola “grido”

La parola grido deriva dal verbo gridare che vuol dire emettere un suono o dire qualcosa alzando la voce. Un grido è quindi un suono, una parola o una eslamazione emessa gridando. Il plurale è grida per gli uomini e gridi per gli animali.

La parola grido può essere associata ad uno scopo: grido di battaglia, grido d’allarme, grido di aiuto.

o ad un sentimento: grido di dolore, grido di disperazione, grido di gioia.

Vi sono tuttavia due usi della parola grido che non rientrano in quelli sin qui spiegati e il grido non rappresenta un suono emmesso a gran voce, ma qualcos’altro.

Una di queste espressioni si trova nell’articolo:

registi di grido: qui l’espressione di grido vuol dire famosi, conosciuti.

Es: Il marito di Elena è un chirurgo di grido (famoso)

Un’altra espressione molto utilizzata dagli italiani è:

all’ultimo grido: vuol dire alla moda

Es: Ho comprato un paio di scarpe all’ultimo grido

Buon lavoro!

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