Dal carcere un panettone da levarsi il cappello (B2-C1)

Un panettone da levarsi tanto di cappello. A produrlo, secondo il mensile Gambero Rosso, leader editoriale nel settore della cultura del gusto, sono i pasticcieri della pasticcieria Giotto di Padova che dal 2005 sforna panettoni all’interno del carcere della città. Fino ad oggi ne hanno già prodotti 74.000 conquistando riconoscimenti importanti ed esclusivi come quello dell’Accademia italiana della cucina e del Gastronauta David Paolini. Ma il successo più grande per loro è riuscire a lasciare il carcere e non rientrarci mai più.

panettone (Christmas cake – gateau de Noël) levarsi tanto di cappello (tip the hat – chapeau) pasticceri (pastry chef – chef pâtissier) carcere (jail – prison) riconoscimenti importanti (major awards – prix importants)

Il laboratorio all'interno del carcere

Il laboratorio all’interno del carcere

“La mia è certamente una condizione migliore rispetto a quella di tanti altri detenuti. – ha detto uno dei detenuti pasticcieri – Sto imparando il mestiere di pasticciere. La possibilità di lavorare in carcere ha cambiato tante cose in me. Credo di essere maturato, di essere cresciuto. Imparando il mestiere spero di riuscire, una volta uscito, a fare una vita normale”. I dati sono dalla sua parte. Il tasso di recidiva tra i detenuti del carcere di Padova avviati ad una professione è solo del 2% a fronte del 70% del dato nazionale. Numeri che dimostrano che il lavoro in carcere abbatte il rischio di ritorno al delinquere e che una ricetta può cambiare la vita.

rispetto (than – que) detenuti (prisoner – détenus) mestiere (craft – métier) una volta uscito (once released – une fois libéré) tasso di recidiva (recurrence rate – taux de récidive) abbatte (reduces – reduit) ritorno al delinquere (return to crime – retour à la criminalité)

Boscoletto

Boscoletto

“Imparare un mestiere per questi detenuti è un’occasione importante – spiega Nicola Boscoletto presidente del Consorzio Officina Giotto – perché permette loro di appropriarsi di una dimensione di vita che non conoscono. Si tratta di persone che non hanno mai lavorato e che scoprono all’interno del carcere l’attività lavorativa e molto spesso anche la famiglia a cui finalmete riescono a provvedere”. I detenuti lavoratori di Padova sono, infatti, regolarmente assunti e, dopo un breve periodo di formazione, affiancano i 4 maestri pasticcieri nella produzione dei panettoni che hanno conquistato il palato anche di numerosi cittadini di paesi stranieri. “Abbiamo 200 punti vendita in Italia e qualcuno anche all’estero – prosegue Boscoletto – il che dimostra che i nostri prodotti reggono il passo della concorrenza delle altre pasticcierie artigianali d’Italia. La nostra filosofia punta al coinvolgimento, alla motivazione delle persone e alla ricerca della qualità. Il nostro prodotto si attesta sui più alti standard del mercato. La ricetta, tramandataci da un artigiano locale, è stata rivisitata dai nostri maestri pasticcieri che scelgono accuratamente le materie prime e lavorano l’impasto per 72 ore”.

assunti (employed – empoyés) reggono il passo (hold up – résistent) si attesta (stands – se trouve) tramandataci (handed down – rendu) accuratamente (carefully – soigneusement) materie prime (raw materials – matières premières)

La squadra di pasticceri

La squadra di pasticceri

Il panettone, che rappresenta il prodotto leader della pasticcieria Giotto, non è l’unica delizia che esce dal carcere di Padova. Tra i prodotti sfornati dai detenuti anche le colombe pasquali, biscotti, torte e l’esclusiva linea dei dolci di Sant Antonio creata in accordo con i frati della Basilica del Santo per ricordare la predilizione che Sant Antonio ebbe nei confronti dei carcerati. “Si tratta di ricette medievali – precisa il presidente del Consorzio – recuperate dai nostri maestri pasticcieri che ne hanno a lungo sperimentato dosi ed ingredienti per creare torte e biscotti dal sapore antico. E poi ci sono i torroni, le focacce artigianali, i grissini e anche la pasticceria fresca che vendiamo nel nostro punto vendita di Padova ”. Insomma sono moltissimi i prodotti che ogni giorno varcano la soglia del carcere per partire alla conquista del mercato. Il carcere di Padova si è aperto alla società e ha permesso alla società di entrare  al suo interno. “Molte personalità di grande rilievo sono venute a vedere i nostri laboratori – continua – permettendo cosi di portare nelle principali arene del nostro paese i temi della condizione penitenziaria. In primo luogo il lavoro, spesso attraverso la voce degli stessi detenuti a testimonianza che una vita più dignitosa è possibile anche dietro le sbarre.

sfornati (baked – fait) colombe pasquali (Easter cake – gateaux de Pâques) frati (friars – frères) carcerati (prisoners – prisonniers) nei confronti (towards – vers) a lungo (for a long while – longtemps) torroni (nougats) varcano la soglia (cross the threshold – franchir le seuil) di grande rilievo (leading – de premier plan) condizione penitenziaria (prison condition – condition de détention) in primo luogo (primiraly – principalement) sbarre (bars – barreaux)

panettone 4Nel carcere di Padova  non lavorano infatti solo pasticcieri. Il Consorzio in questi anni ha attivato una serie di lavorazioni carcerarie in vari settori che oggi coinvolgono circa 150 detenuti. Tra le lavorazioni attive, ci sono anche, il call center, l’assemblaggio di valige, biciclette e la realizzazione di business key per la firma digitale. E ancora molti sono i progetti per il futuro. “Il modello Padova potrebbe essere esportato all’estero – dice il presidente del Consorzio – siamo già in contatto con associazioni, in particolare in Brasile e negli Stati Uniti, che vorebbero adottare il nostro modello. Il nostro lavoro dimostra che il cambiamento è possibile basta utilizzare gli strumenti giusti”.

 lavorazioni carcerarie (ateliers) coinvolgono (involve – impliquent) l’assemblaggio di valige (luggage assembly – assemblage de valises)  firma digitale (digital signature – signature numérique)  strumenti (tools – outils)

Ortografia/ Le consonanti che si raddoppiano

Come si vede dall’articolo, in italiano molte parole hanno alcune consonanti raddoppiate. Il raddoppiamento ha origini etimologiche per cui non ci sono regole rigide a cui far riferimento occorre affidarsi al proprio orecchio e al dizionario. Alcuen regole generali tuttavia ci sono:

Davanti an-ione, g e z non si raddoppian

Es: stazione, colazione, ragione

Davanti a –ile la b non si raddoppi

Es: abile, venerabile, mobile

La q si raddoppia solo nella parola soqquadro

Quando davanti ad una parola ci sono i prefissi a-, contra-, fra-, osopra-, sovra-, su– si raddoppia la consonante iniziale

Es: soprattutto, contraffare, accorrere, suddetto

Buon lavoro!

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Commenti (2)

  • Iacopo

    |

    interessante e lo userò con la mia classe, però….pasticceri e pasticceria senza la i…

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