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Roma città aperta, racconto corale del coraggio della Resistenza (B2-C1)

25 aprile 1

Oggi è la Festa della Liberazione. La festa della memoria. La festa del coraggio degli italiani che il 25 aprile 1945 si ribellarono alla dominazione tedesca ponendo gli invasori di fronte al dilemma “arrendersi o perire“. A settanta anni da quel giorno oggi si celebra l’audacia di quegli uomini e quelle donne che hanno sacrificato la loro vita per affermare i valori e gli ideali della democrazia. Uomini e donne che hanno imbracciato le armi per portare l’Italia fuori dall’orrore del ventennio fascista.

ribellarono (rebelled – se révoltèrent) arrendersi o perire (surrender or die – capitulation ou mourir) affermare (to uphold – défendre) imbracciato le armi (have taken up arms – ont pris les armes)

Una scena del film

Una scena del film

Dopo la firma dell’armistizio, l’8 settemebre 1943, per l’Italia non è ancora la fine di un incubo. inizia un periodo tanto buio quanto gli anni della guerra. Il nord è occupato dai tedeschi mentre a sud sono già sbarcati gli alleati, che non hanno ancora raggiunto Roma. Stretto tra due fuochi il popolo italiano soffre giorni di fame e paura. Nasce un governo di unità antifascista. È l’inizio della Resistenza e dell’affermazione della guerra di Liberazione nazionale. L’Italia occupata e divisa concorre attivamente alla sua liberazione prima che le truppe alleate completino l’opera.

p style=”text-align: justify;”>buio (dark – sombre) sbarcati (disembarked – débarqués)  raggiunto (reached – atteint) Stretto tra due fuochi (caught between two fires – pris entre deux feux) fame -hunger – faim) concorre (contributes – contribue) truppe (troops – troupes)

La locandina di Roma città aperta

La locandina di Roma città aperta

“Roma città aperta”, film capolavoro del neorealismo di Roberto Rossellini, racconta quei giorni drammatici. Giorgio Manfredi, uomo di spicco della Resistenza sfugge ad una retata e trova rifugio a casa di un amico tipografo, Francesco, che il giorno dopo dovrebbe sposare Pina (Anna Magnani),  vedova, con un figlio e  in attesa di un altro. Manfredi chiede l’aiuto di un sacerdote, don Pietro (Aldo Fabrizi), per fare recapitare dei soldi a dei compagni nascosti sulle montagne. Ma i tedeschi sono sulle sue tracce. Il partigiano riesce a sfuggire ad una seconda retata mentre Francesco è arrestato. Nel momento in cui viene caricato sul camion, Pina, che grida tutta la sua rabbia e la sua disperazione, viene colpita dai mitra tedeschi e muore sotto gli occhi del figlio e di don Pietro. Poco dopo, traditi da un’amica cocainomane di Giorgio, muoiono anche don Pietro e Manfredi, questi per le torture subite e quegli fucilato da un plotone di esecuzione. La speranza della vittoria finale, tuttavia, non muore. A continuare la lotta restano Francesco e i suoi ragazzi.

 capolavoro (masterpiece – chef d’œuvre) di spicco (prominent -proéminent) sfugge ad (escapes a roundup – échappe une rafle)  per fare recapitare (to deliver – pour livrer) sulle tracce (the trail – la piste) mentre (while – tandis que) viene caricato (is put – est chargé)  rabbia -hunger – colère) viene colpita (is shot – est abbattu) traditi (betrayed – trahis) fucilato da un plotone di esecuzione(executed by a firing squad – exécuté par un peleton d’exécution)

Una scena del film

Una scena del film

Roma città aperta è il film più celebre del Neorealismo. Girato subito dopo la fine della guerra, il film doveva essere un documentario su, don Morosini,  sacerdote che i tedeschi fucilarono a Roma per la sua adesione alla lotta partigiana. Ma nel corso delle riprese la pellicola si arricchi di scene, storie e personaggi fino a diventare un racconto corale sulla paura e la miseria di un’intera città. Anche il personaggio di Pina fu ispirato a Rossellini da una storia vera. Quella di Teresa Gullace una donna italiana uccisa dai soldati nazisti a Roma mentre tentava di parlare al marito prigioniero dei tedeschi.  Il film usci nelle sale nel settembre del 1945 non riscuotendo molto successo. Solo successivamente fu apprezzato dalla critica anche se vietato in alcuni paesi come Germania e Argentina.

girato (shot – tourné) fucilarono (shot – ont abbatu) riprese (shoot – tournage) pellicola -film) racconto (narrative – récit) tentava (tried -essayait) usci nelle sale ( was released – est sorti) non riscuotendo (not having – sans avoir) vietato (banned – interdit)

25 aprile 4

“È un film che rievoca il tragico periodo dell’occupazione tedesca di Roma e ne dà un quadro e un giudizio così giusto da suscitare immediatamente in tutto il pubblico il più vivo consenso – scrive Umberto Barbaro nella sua recensione del film apparsa sull’Unità del 26 novembre 1945 -. Lo squallore delle vie cittadine nelle notti di coprifuoco e gli arresti, le torture, i delitti, tutto qui è ricordato, – prosegue il giornalista –  con oggettività priva di retorica e con implicita valutazione politica così assennata ed equa che il film merita indubbiamente il plauso di tutti gli onesti. Valendosi intelligentemente dell’abilità di due attori popolari come la Magnani e Fabrizi, il regista ha sorretto la semplicità della trama drammatica su sequenze alternanti abilmente note comiche e addirittura grottesche alle scene più forti e strazianti». Insomma un capolavoro che bisognerebbe vedere e rivedere per non dimenticare il coraggio che ha portato alla rinascita dello stato italiano. Ecco i link per vedere il film con i sottotitoli in inglese. Buona visione e buona festa della Liberazione!

Roma città aperta/ prima parte

Roma città aperta/seconda parte

rievoca (recalls – rappel)  suscitare (arouse – susciter) recensione (review – critique)coprifuoco (curfew – couvre-feu)  i delitti (killings – meurtres) assennata ed equa (sensible – and equitable – sensible et équitable) merita (deserves – merite) il plauso (the praise – l’éloge) valendosi (taking advatages – profitant)  trama (plot – intrigue)strazianti (harrowing – poignantes)

Pillole grammaticali: Questi e Quegli, pronomi dimostrativi

Questi e quegli non devono essere confusi con il plurale degli aggettivi questo e quello: sono pronomi che si utilizzano soltanto in funzione di soggetto maschile singolare e sempre in relazione ad una persona che è già stata menzionata.

Es: Poco dopo, traditi da un’amica cocainomane di Manfredi, muoiono anche don Pietro e Manfredi, questi per le torture subite e quegli fucilato da un plotone di esecuzione.

In tutti gli altri casi si usano le forme questo e quello.

Es: Marco e Gabriele sono molto diversi, questi è più timido e quegli è più espansivo. Inoltre a quello piace lo sport e a questo la musica.

 

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Commenti (3)

  • Roberto Gattoli

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    Tra il 16 aprile – 2 maggio 1945 ebbe luogo la battaglia di Berlino. Il 25 aprile i militari tedeschi in Italia erano già e in ogni caso in fuga.

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    • Paola Gagliano

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      Caro Roberto, hai ragione in quei giorni il nazismo stava crollando, ma questo non toglie nulla al coraggio dei nostri connazionali che per lungo tempo hanno combattuto anche a costo della loro vita.

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