
Cantautore romano conquista Bruxelles cantando l’Italia (B2-C1)
Un cantautore fine e intenso. Un cantastorie ottimista e coraggioso che canta quanto “Bella è la vita” anche quando tutto intorno è buio e nero. Romano di nascita e belga di adozione Giacomo Lariccia nel suo ultimo album, “Sempre Avanti” , conferma la poeticità e il disincanto dei suoi testi parlando del suo paese, l’Italia, e della sua capacità di rialzarsi sempre, perché anche se “la vita ci cambia noi possiamo cambiare la vita”. Proprio come ha fatto lui, quando chitarra in spalla, dopo aver percorso in autostop le autostrade d’Europa, ha deciso di fermarsi a Bruxelles. Qui si è diplomato in chitarra jazz ed ha pubblicato il suo primo album da jazzista, Spellbound. Ha cominciato a suonare nei festival e a vedere il mondo nella speranza che “il mondo vedesse lui”, fino a quando un giorno ha iniziato a scrivere canzoni. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo disco da cantastorie, “Colpo di sole”, e una parte del mondo si è finalmente accorta di lui. Oggi in Belgio è molto popolare. Tutti lo conoscono come il cantautore italiano di Bruxelles…
cantautore (songwriter – compositeur) cantastorie (ballad singer – chanteur de ballade) disincanto (disenchantment – désechantement) Proprio come (just as – tout comme) autostop (hitchhiking – auto-stop) si è diplomato (he graduated – il s’est diplomé) è finalmente accorta di lui -has finally noticed him – l’a remarqué)
Quando hai scoperto la tua vena cantautoriale?
Qualche anno fa il console italiano a Bruxelles mi chiese di preparare un concerto in omaggio ai più grandi cantautori italiani. In quell’occasione mi sono riavvicinato alla musica d’autore italiana che avevo messo un po’ da parte. Fu una riscoperta. E da subito ho cominciato a scrivere canzoni. Nel 2011 è uscito il primo album, Colpo di sole, che in Italia si è aggiudicato premi prestigiosi e le finali del Premio Tenco (nella categoria migliore opera prima) e del Premio De Andrè.
da parte (aside – de côté) si è aggiudicato (has won – a remporté)
Come e quando scrivi? Cosa ti ispira?
Non c’é una regola fissa. E non c’è mai un unico soggetto da cui traggo ispirazione. Scrivo quello che sento e che vivo e può succedere che un tema sia più ricorrente e possa diventare il filo conduttore di un album. Il mio primo lavoro da cantautore è una raccolta in musica, tra storia e narrative familiari, degli anni della seconda guerra mondiale. Racconto la storia di Renzo Giorgini, industriale romano e oppositore del fascismo che nel marzo del 1944 venne ucciso alle Fosse Ardeatine e quella di un attendente calabrese che, dopo l’otto settembre, rubò una bicicletta per tornare in Calabria dal suo amore. Pezzi di vita e di storia del nostro paese in cui mi sono imbattuto sui libri di storia o ascoltando i racconti di mio nonno, e che, ad un certo punto, sono tornati ad emozionarmi fino a finire dentro una canzone.
traggo (I draw – je tire) ricorrente (recurrent) ricorrente (stole – vola) mi sono imbattuto (came accross – j’ai croisés) ad un certo punto (at some point – à un moment) emozionarmi (to move me – m’émouver)
Le tue canzoni sono tutte in italiano. Una scelta coraggiosa in un mondo discografico dominato dalla lingua inglese?
Non è vero che l’italiano non sia una lingua musicale, le meravigliose opere liriche dei grandi compositori italiani ne sono una prova. La verità è che l’industria discografica americana è molto potente ed impone le proprie scelte. Io canto in italiano perché non potrei fare diversamente, amo molto anche il francese e autori francesi come Jacque Brel, ma preferisco cantare in italiano piuttosto che in francese perché in un’altra lingua non sarei naturale. Questo, forse, è un limite per la mia musica che resta circoscritta ad una nicchia, credo tuttavia che sia anche una sua nota distintiva che conquista una parte di pubblico internazionale.
l’industria discografica (recording industry – industrie du disque) diversamente (otherwise – autrement) circoscritta ad una nicchia (confined to a niche – confiné à une niche) nota distintiva che conquista (distinguishing features that captures – une caratéristique qui capte)
Nel tuo ultimo album hai anche dedicato una canzone alla lingua italiana, facendoti promotore del comitato contro l’uso scorretto di “piuttosto che”.
Sì il pezzo “Piuttosto” è nato per ironizzare sulle nuove tendenze della lingua italiana e su una certa elite culturale e politica che ha dominato l’Italia negli ultimi anni. È stato notato dall’Accademia della Crusca che ha rilanciato sulla propria pagina facebook il nostro appello a tutti i fans a contribuire alla realizzazione del video della canzone. Hanno partecipato in tanti e il risultato è un video molto vivace ed ironico in cui il messagio è chiarissimo: piuttosto che non può essere usato in forma disgiuntiva.
piuttosto che (rather than – plutot que) vivace (lively – animé)
Nel tuo ultimo lavoro oltre ad ironizzare sull’utilizzo sgrammaticato della lingua italiana, fai anche una divertente critica al politically correct (Mambo della gonna di Marilyn Monroe), immagini un giudizio universale dove i sette peccati capitali sono scanditi e rivisti in salsa italiana (La fine del mondo) e racconti la Bruxelles dei talenti in fuga dall’Italia (Bruxelles). C’è pero un tema che ricorre più spesso ed una canzone con cui ti sei classificato secondo al premio Tenco. Vuoi parlarcene?
sette peccati capitali (deadly sins – péchés capitaux) sono scanditi e rivisti (scanned and reviwed – analysés et examinés)
Sempre Avanti parla dell’epopea degli italiani che hanno lasciato un paese sfinito dalla guerra per cercare fortuna in Belgio e trovare lavoro nelle miniere di carbone. Fra l’Italia e il Belgio, nel 1946, venne stipulato un vero e proprio contratto: il Patto del Carbone (di cui si parla nella canzone Sessanta sacchi di carbone con cui ho quasi vinto il premio Tenco) che prevedeva una scambio fra uomini (italiani in cerca di lavoro) e carbone (proveniente dalle miniere del Belgio). Un accordo umiliante che questi uomini determinati e coraggiosi hanno accettato lavorando duramente per costruirsi un futuro migliore. Credo di aver cominciato a scrivere di questa epopea perché anche io oggi mi riconosco come un emigrante, le condizioni sono ovviamente diverse, oggi gli immigrati italiani sono completamente integrati in Belgio e ricoprono anche ruoli di prestigio, ma le difficoltà culturali e la nostalgia per il proprio paese sono le stesse.
Emigrante in cerca di fortuna, Giacomo Lariccia oggi è, dunque, un’artista affermato che miscela energia e nostalgia, impegno e leggerezza per parlare della sua Italia e guardare Sempre Avanti.
style=”text-align: justify;”>epopea (epic – épopée) sfinito (exausested – épuisé) cercare fortuna (try his luck – tenter sa chance) miniere di carbone (coal mines – mines de charbon) costruirsi (to build – se construire) ricoprono (hold – occupent) miscela (blend – melange)
Pillole grammaticali: l’uso di piuttosto che
Piuttosto che signfica anziché e si usa per indicare una preferenza accordata ad una cosa rispetto ad un’altra.
Es: Preferisco cantare in italiano piuttosto che in francese perché in un’altra lingua non sarei naturale.
Piuttosto che mangiare un panino, preferisco restare digiuna.
Negli ultimi anni tuttavia si è diffuso nella lingua parlata l’utilizzo di piuttosto che in forma disgiuntiva, vale a dire con il significato di oppure indicando un’alternativa equivalente.
Un uso sconsigliabile non solo nello scritto ma anche nel parlato.
Es: Per rilassarmi posso leggere un libro, piuttosto che preparare una torta, piuttosto che fare un bagno caldo (sbagliato)
Altrettanto scorretto è l’uso di “piuttosto che” con significato aggiunitvo di oltre che.
Es: Al mercato potete trovare ogni tipo di verdura: pomodori piuttosto che (= oltre che) peperoni, piuttosto che melanzane (sbagliato)
Tags: accademia della crusca, cantautori italiani, colpo di sole, Giacomo Lariccia, jazz, miniere belga, piuttosto che, sempre avanti
Trackback dal tuo sito.
chkonstantinidis
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Queste pillole grammaticali sono veramente molto utili. E gli articoli stessi sono interessanti – e mi piace molto che definiate sempre il livello. Un saluto dalla Germania Christine
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Paola Gagliano
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Grazie mille! Complimenti a te per il tuo italiano. Continua a seguirmi e se vuoi scrivere una lettera per italyamonews saro’ felice di pubblicarla 😉
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federica
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Grazie per la scoperta e i materiali utili.
Vorrei solo segnalare un paio di sviste:
“nella canzone Sessanta sacchi di carbone con cui o quasi vinto il premio Tenco”
“Altrettanto scorreto è l’uso di piuttosto che con significato aggiunitvo di oltre che.”
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Paola Gagliano
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Grazie Federica! Continua a seguirmi!
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Renato
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I miei complimenti per la pagina Paola Gagliano! Ti seguo assiduamente dal Brasile e indubiamente, ti confermo: è possibile imparare italiano semplicemente leggendoti, poi le spiegazioni sono assai categoriche ed efficientemente comprensibili! Saluti e a presto!
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Renato
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Ci vuole attenzione a tutto quello che scriviamo… e ora, l’ho visto: “indubbiamente” (manca la doppia “b”) e “…possibile imparare l’italiano…” (manca l’articolo determinativo “lo”). Non è la mia intenzione fuorviare a nessun! Saluti novamente!
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Paola Gagliano
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Caro Renato, ti ringrazio molto per i tuoi apprezzamenti…non preoccuparti per gli errori, a volte succede anche a me di fare dei refusi 🙂
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Renato
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Grazie molte per avermelo risposto Paola Gagliano… intanto, quando ci dedichiamo ad imparare una nuova lingua, dobbiamo rimanere sempre attenti e una lettera, secondo me, è il sufficiente per considerare qualcosa inesatto e mi preoccupo assai con chi possa star leggendomi, appositamente un madrelingua. Fino alla prossima e un grosso abbraccio!
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